12 – 16 ottobre 2022
Scriveva Zygmunt Bauman: “I confini dividono lo spazio; ma non sono pure e semplici barriere. Sono anche interfacce tra i luoghi che separano”.
I confini costituiscono dei limiti condivisi con al- tri, delle linee di demarcazione tra realtà fisiche, sociali, culturali. Al tempo stesso, rappresentano dei punti di contatto, in grado di incidere nelle relazioni e nei rapporti, disegnando ponti o marcan- do fratture tra individui, popoli e società.
È proprio la trasversalità interpretativa di questo termine, assieme alla sua grande attuali- tà, a farne il fil rouge ideale per la XII edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico, un filo che si dipana all’interno dell’intero programma, dalla sezione cinematografica a quella degli eventi collaterali, e che coinvolge gli spazi stessi della manifestazione, non più limitati ad una sala proiezioni ma diffusi in tutto il territorio licodiano: il nuovo Teatro della Legalità, l’ex Chiesa di San Benedetto e Santa Chiara, il Museo civico “Antonino Di Vita” e i suggestivi scorci del suo centro storico, dal Castello Santa Pau a piazza Stefania Noce.
Le tante opere in concorso quest’an- no provengono dal mondo intero, ed affrontano in modo più o meno diretto questa tematica. Lo fanno con grande originalità e sensibilità, adottando tecniche narrative e stilistiche spesso inedite. Il confine si pone tra cielo e terra, fra terra e abissi, tra vita e morte. Ma è anche lo spazio di un palcoscenico, quello su cui una storia va in scena: linea di separazione tra realtà e finzione o passaggio attraverso cui la vita può “sconfinare” nel sogno? O ancora, uno scavo archeologico, confine tangibile e intangibile al tempo stesso: un’interfaccia tra il mondo di oggi e di chi lo vive nella sua con- temporaneità, e il mondo come è stato e chi lo ha abitato prima di noi. È il varco, il limen -non più il limes -a quanto spesso ci appare inaccessibile, indefinibile, sfuggente. Un varco aperto, che aspetta solo di essere oltrepassato.
Regia di Jérôme Scemla
Prodotto da Nilaya Productions
Giuria di qualità:
Jean Marc Cazenave (FR), Stavros Papageorghiou (GR), Angelo Tantaro (IT), Fulvia Toscano (IT)
Regia di Cyrille Cornu
Prodotto da Cyrille Cornu
9
Regia di Jérôme Scemla
Prodotto da Nilaya Productions
8,9
Regia di Francesco Di Martino
Prodotto da Francesco Di Martino e Ass. Portatori di Gioia
8,7
EUGENIO FARIOLI VECCHIOLI
Regista e sceneggiatore
Il premio viene assegnato dal Comitato Scientifico del Festival a chi spende la propria professione nella promozione della conoscenza del patrimonio storico-artistico e archeologico.